Nelle tombe della Valle dei Re gli operai lavoravano a catena: mentre una squadra scavava, un’altra già stendeva lo stucco sulle pareti, sulle quale poi i pittori ingrandivano il modello schizzato dall’artista su un foglio di papiro. La pittura, che nelle epoche più antiche era considerata complemento della scultura e del rilievo, assunse autonomia nel Nuovo Regno. I temi di argomento religioso erano praticamente obbligati, legati a tradizioni figurative vecchie di secoli, ma maggiore libertà era concessa alle rappresentazioni di vita quotidiana, più realistiche e vivaci, nelle quali gli artisti sperimentarono soluzioni nuove, come la visione prospettica e di tre quarti. Grande importanza veniva data ai dettagli che sono per noi precise fonti di conoscenza. Senza le pitture tombali riportate alla luce, poco o niente sapremmo degli abiti, delle acconciature, dei cibi, degli utensili, delle attività, degli svaghi di questo popolo che continua a stupirci per la sua raffinata civiltà.